domenica 12 gennaio 2014

Vintage #43: GOLDRAKE Mini Jumbo





Nome: Goldrake (Grendizer)
Produttore: Fabianplastica su licenza Mattel  
Linea: Mini Jumbo (o Junior Machinder) 
Anno: 1978
Scatola: Mattel 
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Continuiamo la carrellata dei modelli di Goldrake in plastica (generalmente PVC, PET e Vinile) presentando il gloriosissimo e ricercato Mini Jumbo (o Junior Machinder per quelli d'oltre oceano) splendidamente realizzato dalla benemerita Fabianplastica, che fu probabilmente la ditta che, in Italia, più di ogni altra esaudì i desideri dei bambini all'epoca della prima trasmissione di Goldrake nel nostro paese (i modelli della quale tratterò in un prossimo post) sotto l'egida della Mattel che, come già accennato, ebbe la lungimiranza di acquistare i diritti dei personaggi di Nagai, e non solo, per la distribuzione internazionale.
Questo modello è probabilmente il più fedele in assoluto alla controparte animata tra quelli realizzati su licenza fuori dal Giappone, sopratutto (e finalmente) per quanto riguarda le gambe, punto debole di tante altre rappresentazioni, ed essendo stato realizzato appositamente per il mercato italiano e per quello francese (con diversa dicitura sulla schiena) è stato meno diffuso dei Jumbo Shogun Warriors nel resto del mondo, quindi è abbastanza ricercato in buone condizioni e completo di box, per quanto nei due paesi di destinazione ne circolino ancora un certo numero.
Anche in questo caso intitolare il post col nome italiano mi è parso più giusto, dato che questo compare sia sul box che sull'immancabile adesivo in vita.
E' alto una trentina di cm, la metà quindi di un Jumbo classico, ma per questo molto più maneggiabile e divertente.
Splendida la scatola, marchiata Mattel, su cui campeggiano i soliti disegni che andavano per la maggiore all'epoca e su cui tutti sbavavamo da bambini ammirandoli quasi più che lo stesso cartone animato, non fosse altro perché erano presenti dappertutto: album di figurine, quaderni, libri, diari, cartelle, magliette, stivali, adesivi, proiettori, ovviamente giocattoli e chi più ne ha più ne metta, coprendo lo spettro completo degli oggetti che un bambino potesse desiderare e, in alcuni casi, possedere!
Come già detto la mia è una piccola collezione (raccolta) di oggetti che provengono direttamente dalla mia infanzia; molti fortunati e danarosi collezionisti riescono oggi a mettere le mani sui Jumbo Machinder originali Popy (mai commercializzati ufficialmente da noi) e nella fattispecie gli originali di Goldrake richiedono cifre a tre zeri ed il relativo Spazer, in buone condizioni, raggiunge cifre a quattro zeri!
Non ho di queste possibilità ma di sicuro, parlando di collezioni piccole come la mia, in cui più che il valore monetario conta quello affettivo, questo è sicuramente uno dei pezzi che non possono mancare, pur limitandosi a due zeri, volendo considerare le cifre.
Il collezionismo "alto" nel giocattolo robotico giapponese è ovviamente tutt'altro ma credo di poter affermare con una certa sicurezza che, nel nostro paese, Goldrake, Fabianplastica e Mattel rappresentano la storia degli "anime" e del relativo merchandising più di qualunque altra cosa.





1 commento:

  1. Condivido in tutto la descrizione e la presentazione di questo bellissimo Goldrake mini jumbo. E' vero, anche se non raggiunge i costi ed il valore dei jumbo più grandi, averlo in collezione basta e avanza x risentirsi un po' bambini, in quegli anni in cui si aspettava che mandassero in tv le sue avventure, dove già solo la sigla iniziale faceva sognare. Bei tempi! Penso che non serva avere in collezione chissà cosa o di esagerato x emozionarsi, ma le cose giuste, che si avevano da piccoli. Anche il Goldrake in gomma della Fabianplastica (seppur valga molto poco) era bellissimo e ricordo ancora perfettamente quando entravo in cartoleria con mia madre che me lo comprava. Poi a scuola nel giocarci andavano persi alle volte. Se devo trovare un piccolo difetto estetico al mini Jumbo, penso siano le alabarde, che sono troppo alte e sul Goldrake non stanno molto bene. Personalmente lo preferisco in posa senza di esse. Comunque grande pezzo di storia italiana. Un saluto Andrea

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