Nome: Daitarn 3
Produttore: Clover
Linea: Gokin
Anno: 1978
Scatola: Clover
***
Il soggetto di oggi è un altro di quelli che non hanno bisogno di presentazioni: il Daitarn-3, tra gli appassionati nel nostro paese, è popolare quanto Goldrake, i due Mazinga e Jeeg Robot!
Il merito va sicuramente all'ispirato design di Kunio Okawara ma soprattutto alla innovativa impronta, per l'epoca, che l'autore Yoshiyuki Tomino seppe dare alla serie, un misto di azione e di ironia, col robot, dal volto umano, che cambiava continuamente espressione, dal combattivo allo scanzonato fino al dolorante (in caso di colpi nemici ben assestati) assicurando al tutto un effetto leggero e divertente.
I due autori, soltanto un anno dopo, riuscirono nell'impresa di cambiare ed innovare ancora una volta il genere, creando la prima (e più nota) serie della saga di Gundam, spingendo in quel caso sul tasto diametralmente opposto, ovvero l'assoluta veridicità e drammaticità della guerra.
Il Daitarn-3 ebbe varie interpretazioni giocattolesche: standard non trasformabile e di piccole dimensioni, deluxe ovviamente trasformabile, super accessoriato e di dimensioni superiori, una versione ancor più grande in plastica, dotata di movimento a batteria del carrello dei cingoli, per arrivare a questa intermedia, completamente in metallo, abbastanza pesante e perfettamente trasformabile in aereo e carro armato ma, a differenza del Dx, con il metodo attacca/stacca dei pezzi che permettono le tre configurazioni (da cui l'appellativo Push).
Ricchissimo di accessori, tra cui spicca lo scudo/ventaglio con cui il robot si sventolava annoiato in maniera divertentissima durante le macchinose trasformazioni dei nemici, è stata sicuramente la versione all'epoca più diffusa nel nostro paese ed ancora oggi, tra i collezionisti, è di non difficile reperimento in condizioni accettabili.
A mio avviso, come proporzioni generali, questa è sicuramente la versione più bella.
Il mio è "stra-giocato", cosa alquanto singolare per la mania di conservazione che mi assillava, ma il Daitarn era il Daitarn, e le dimensioni non eccessive del giocattolo, unite al fatto che mi fu regalato per il mio decimo compleanno, in pieno boom del cartone animato e per di più durante le vacanze estive, quando avevo più tempo libero e quando gli amichetti di villeggiatura facevano la fila per venire a vederlo (sob!) rendevano il giocattolo impossibile da non essere giocato e pacioccato!
Anche la scatola ed il polistirolo portano tutti i segni dell'epoca, ma Daitarn è sempre stato un robot sopra le righe e mi ha segretamente confessato di avere preso la cosa con una sufficiente dose d'ironia!
Meno male!
L'ultima foto lo ritrae insieme al moderno Bandai S.o.C. GX-53.
Il merito va sicuramente all'ispirato design di Kunio Okawara ma soprattutto alla innovativa impronta, per l'epoca, che l'autore Yoshiyuki Tomino seppe dare alla serie, un misto di azione e di ironia, col robot, dal volto umano, che cambiava continuamente espressione, dal combattivo allo scanzonato fino al dolorante (in caso di colpi nemici ben assestati) assicurando al tutto un effetto leggero e divertente.
I due autori, soltanto un anno dopo, riuscirono nell'impresa di cambiare ed innovare ancora una volta il genere, creando la prima (e più nota) serie della saga di Gundam, spingendo in quel caso sul tasto diametralmente opposto, ovvero l'assoluta veridicità e drammaticità della guerra.
Il Daitarn-3 ebbe varie interpretazioni giocattolesche: standard non trasformabile e di piccole dimensioni, deluxe ovviamente trasformabile, super accessoriato e di dimensioni superiori, una versione ancor più grande in plastica, dotata di movimento a batteria del carrello dei cingoli, per arrivare a questa intermedia, completamente in metallo, abbastanza pesante e perfettamente trasformabile in aereo e carro armato ma, a differenza del Dx, con il metodo attacca/stacca dei pezzi che permettono le tre configurazioni (da cui l'appellativo Push).
Ricchissimo di accessori, tra cui spicca lo scudo/ventaglio con cui il robot si sventolava annoiato in maniera divertentissima durante le macchinose trasformazioni dei nemici, è stata sicuramente la versione all'epoca più diffusa nel nostro paese ed ancora oggi, tra i collezionisti, è di non difficile reperimento in condizioni accettabili.
A mio avviso, come proporzioni generali, questa è sicuramente la versione più bella.
Il mio è "stra-giocato", cosa alquanto singolare per la mania di conservazione che mi assillava, ma il Daitarn era il Daitarn, e le dimensioni non eccessive del giocattolo, unite al fatto che mi fu regalato per il mio decimo compleanno, in pieno boom del cartone animato e per di più durante le vacanze estive, quando avevo più tempo libero e quando gli amichetti di villeggiatura facevano la fila per venire a vederlo (sob!) rendevano il giocattolo impossibile da non essere giocato e pacioccato!
Anche la scatola ed il polistirolo portano tutti i segni dell'epoca, ma Daitarn è sempre stato un robot sopra le righe e mi ha segretamente confessato di avere preso la cosa con una sufficiente dose d'ironia!
Meno male!
L'ultima foto lo ritrae insieme al moderno Bandai S.o.C. GX-53.
Salve, mi chiamo Andrea e sto cercando per completare il mio Daitarn 3 Push lo scudo a ventaglio... volevo sapere se c'è qualcuno che può essere interessato a vendermelo. Grazie. la mia mail è: giarolacom@libero.it
RispondiEliminaPossiedo il daitarn3 plus in ottimo stato compresa scatola ed accessori....in tanti mi hanno offerto se lo vendessi ma nn se ne parla ricordi dell' infanzia
RispondiEliminaMi e' rimasto ben poco del robot completo....e mi piange il cuore,era un grande kit
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